Quando vengo chiamato in azienda come Fractional CTO, la prima domanda non detta è sempre la stessa:
“Cosa cambierà da subito?”
La risposta non è un elenco di azioni.
È un cambio di prospettiva.
Perché i primi 90 giorni non sono una semplice fase di onboarding.
Sono la fondazione di tutto.
È qui che si gioca la vera differenza tra “qualcuno che dà una mano con la tecnologia” e una guida che entra con metodo, visione e impatto.
Ecco cosa succede davvero in quei primi tre mesi.
Primo mese: capire dove sono le fondamenta (e dove mancano)
Non si parte con l’agenda piena. Si parte in ascolto.
Le prime settimane servono a osservare.
A leggere il contesto, il team, i non detti.
A capire cosa funziona, cosa no… e cosa si crede funzioni.
Entro, parlo con i founder, con il team tech, con i PM, con chi è in prima linea.
Guardo i processi, il codice, la roadmap (se c’è), gli strumenti, le persone.
Questa è la fase in cui capisco:
- Dove si creano i colli di bottiglia
- Chi decide veramente
- Quanto peso ha la tecnologia in azienda
- Se esiste una cultura di prodotto o solo una lista di task
- Dove si accumula il debito decisionale
È come fare una TAC prima dell’intervento.
Non puoi guidare niente se prima non leggi il terreno.
Secondo mese: portare chiarezza, tagliare il rumore, dare ritmo
Il secondo mese è quello in cui si prendono le decisioni forti.
Si azzerano le priorità imposte dal caos. Si ridefiniscono gli obiettivi tecnici e di prodotto. Si mettono in pausa i progetti che consumano risorse senza ritorno. Si stabiliscono criteri per scegliere cosa fare e cosa no.
Inizio a introdurre ritmo:
- Stand-up sensati, non status meeting
- Weekly decisionali, non report
- Uno spazio per le roadmap condivise
- Un filtro per evitare che ogni richiesta urgente diventi subito esecuzione
In parallelo, si lavora sul team.
Si dà voce a chi è stato messo in esecuzione per mesi. Si aiuta il dev lead a crescere. Si fa da scudo, ma anche da guida.
Questo è il mese in cui la squadra inizia a capire che qualcosa è cambiato.
Terzo mese: roadmap, ownership, solidità
Se il secondo mese è quello delle decisioni, il terzo è quello della costruzione del nuovo assetto.
Qui si imposta la roadmap strategica: non una lista di funzionalità, ma una mappa di obiettivi, dipendenze e impatti.
Si stabiliscono ruoli chiari. Si disegnano le prime milestone.
Si avvia il percorso di solidità.
Ed è qui che arriva il primo vero risultato:
il CEO smette di fare da ponte tra team, prodotto e tech.
C’è una guida.
C’è una direzione.
C’è un criterio.
Il team comincia a vedere progressi.
I founder cominciano a ricevere risposte.
I progetti iniziano a uscire in modo ordinato.
Perché questi 90 giorni fanno la differenza?
Perché sono il momento in cui:
- si imposta l’assetto mentale del team
- si recupera la fiducia nel ruolo tech
- si dimostra, concretamente, che si può lavorare meglio
- si semina la cultura della responsabilità e della chiarezza
Entrare male in azienda, da CTO, è facile.
Basta imporsi troppo presto, o restare in ascolto troppo a lungo.
Basta voler sistemare tutto da subito… o rinviare ogni scelta.
Entrare bene è un equilibrio.
I primi 90 giorni sono la palestra dove si costruisce questa fiducia.
E sono anche il motivo per cui, in tante aziende, dopo 3 mesi… qualcuno mi dice: “Finalmente abbiamo un vero CTO”.
Conclusione
Un Fractional CTO non si giudica dal numero di ore, ma da come imposta i primi 90 giorni. Se fatti bene, creano ordine, autorevolezza e sistema. Se trascurati, diventano solo l’ennesimo tentativo di “mettere a posto le cose”.
Per questo dico sempre: non conta solo avere una guida tech. Conta come inizia a guidare.
I primi 90 giorni possono cambiare il destino del tuo reparto tech.
E se vuoi capire come strutturare al meglio questa fase nella tua azienda, richiedi un GamePlan Check Up.
È il primo passo per inserire una guida strategica che porti ordine, visione e risultati.