Digital Transformation
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Le 3 bugie che ti raccontano quando vuoi digitalizzare la tua azienda

La trasformazione digitale è piena di bugie accettate.

Ripetute così spesso da sembrare verità.

“Ci basta un CMS.”

“Basta rifare il sito.”

“Con questo plugin connettiamo tutto.”

No.

Così costruisci solo dei Frankenstein digitali: instabili, ingestibili, pieni di cerotti.

E ogni volta ti sembra di ripartire da zero.

Ti spiego le 3 falsità più pericolose che ho visto ripetersi in 20 anni di progetti digitali – e soprattutto come evitarle con metodo.

1. “Ci basta un CMS, tanto i contenuti sono sempre quelli”

No, non ti basta.

Un CMS può essere la punta dell’iceberg, ma sotto c’è un ecosistema fatto di flussi, ruoli, tracciamenti, workflow, personalizzazioni.

Se pensi che WordPress (o qualsiasi altro CMS) sia la piattaforma, stai confondendo un pannello di gestione con un’infrastruttura.

Il punto: non è questione di contenuti. È questione di orchestrazione.

2. “Basta rifare il sito, poi siamo a posto”

Rifare il sito è come cambiare la vernice di un’auto che ha il motore fuso.

Il problema non è l’aspetto, ma il fatto che:

  • l’e-commerce non scala,
  • il CRM è scollegato,
  • l’utente non riesce a concludere il journey,
  • e tu non hai idea di cosa succede dopo il clic.

Il sito è solo l’interfaccia.

Ma se sotto hai un caos di strumenti scollegati, qualsiasi sito sarà un contenitore vuoto.

Il punto: rifare non basta. Devi ripensare.

3. “Con questo plugin risolviamo tutto”

Il plugin è l’equivalente digitale del “cerotto sul ginocchio”.

Magari risolve un problema specifico.

Ma più ne metti, più appesantisci la piattaforma, moltiplichi i punti critici e finisci per legarti a un sistema fragile e incoerente.

I plugin non sostituiscono una strategia.

Non integrano. Non allineano. Non progettano.

Il punto: se usi i plugin come stampelle, non stai costruendo nulla. Stai tappando falle.

Conclusione

Il vero problema non sono i CMS, i siti o i plugin.

Il problema è partire dal fondo.

Pensare alla tecnologia prima di pensare alla direzione.

Scegliere gli strumenti prima di chiarire l’obiettivo.

Chi lavora con me lo sa: prima si chiarisce il quadro, poi si decide se serve davvero rifare qualcosa.

E spesso si scopre che il vero lavoro da fare… era un altro.

Se stai per iniziare un nuovo progetto digitale, fai attenzione.

Le soluzioni rapide spesso nascondono problemi lenti.

Parti con metodo. Parti con lucidità. Parti con le domande giuste.

Ecco da dove comincio io.

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