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Manager pessimista vs Manager ottimista

Quando chiedo ai CEO di descrivere i loro CTO e tech executive, raramente usano il termine “ottimista”.

Non è una regola ma spesso, sia per la loro natura intrinseca che per il ruolo, CEO e CTO tendono a pensare al futuro in modo differente.

Ovvero, come ad un mondo di possibilità da plasmare i primi, come a qualcosa di poco afferrabile di cui considerare anche gli scenari peggiori i secondi.

In realtà è importante avere a bordo la voce di chi sa cosa può essere fatto e cosa no, o quanto tempo ci vuole a realizzare qualcosa.

Quello che tuttavia ho notato in molte sessioni di mentoring è che spesso questa voce ha anche delle sfumature più o meno pesanti di pessimismo, che tendono a ridurre l’efficacia dei CTO e a infastidire (spesso a ragione) i CEO o comunque le altre persone del business con cui hanno a che fare.

Ai loro occhi, il CTO diventa quello che dice sempre che “non si può fare” o che non fa altro che trovare problemi invece che soluzioni.

Fenomeno che poi i CTO paradossalmente vedono a cascata con i loro team tech.

Se sei quel CEO, ricorda al tuo CTO che lo apprezzi perché pensa a tutto e ti riporta alla realtà, ma che hai anche bisogno di soluzioni.

Se sei quel CTO, ricordati che la tua carriera e la tua autorevolezza vengono intaccate da questo atteggiamento.

Si può essere sia la voce della ragione che ottimisti.

🖖 Alex

P.S. Questa situazione accade anche a te o a un tuo manager?

Con il programma di mentoring & coaching di Axelerant, il mio team e io ti aiutiamo ad affrontare questa e tante altre sfide.

Contattami per saperne di più.

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